I cani presenti in queste pagine non ci sono più. Alcuni di loro, per tutta la vita, hanno visto solo una gabbia, all'ombra del concetto civile che l'uomo ha del ricovero per un essere vivente non suo pari, il canile. Molti di questi cani sono morti di notte, da soli, o magari sbranati dai compagni di prigionia;
Altri, provenienti dalle situazioni e dai posti più disparati, sono arrivati in condizioni indescrivibili, malati, massacrati, mutilati nel corpo e nello spirito, da un territorio nel quale dominano il cemento, l'asfalto, l'ignoranza e l'arroganza di chi si sente superiore per diritto divino. Gli altri sono stati soppressi, "eutanasizzati", qualcuno di loro non soffriva neanche di un male incurabile, ma è morto lo stesso.
La maggior parte di questi cani sono stati cani di famiglia, ma non sono mai stati cercati dalla loro famiglia. E nessuno di loro è tornato a casa.
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