"Parlami d'amore Balou."
Sono nata un giorno che nessuno si aspettava.
Un mese prima del previsto.
Nessuno poteva saperlo.
Nessuno a parte il pastore tedesco taglia gigante che quel giorno non si staccava da mia madre neppure un minuto.
I cani lo sanno.
Loro sentono le cose prima di noi.
Sono cresciuta con questa certezza, e zampe e scodinzolate nella mia vita non sono mancate mai.
Ci sono però due occhi di cane in particolare di cui proprio voglio raccontare.
Perchè è una storia d'amore che sembra un po' una favola, ed in effetti è la favola più vera che conosco.
E voglio raccontarla non certo per paura di dimenticarmene, ma perchè sono convinta che la gente abbia il dovere ed il bisogno di sapere quanto amore c'è dentro due occhi di cane, quanta felicità pulita c'è in una scodinzolata.
Credo fermamente che i sentimenti non si possano comprare, per questo il 22 febbraio dello scorso anno sono andata al canile della muratella.
Non era certo la mia prima visita, eppure l'impazienza mista allo sdegno non mancavano di certo.
L'impazienza di liberare almeno un prigioniero, e lo sdegno per quanto e come a volte possa essere cieco e crudele l'essere umano.
Centinaia di musi dietro le sbarre e per giunta senza alcuna colpa.
Come si fa a sceglierne soltanto uno?
Succede così, che entri in una stanza e c'è Balou.
E' nero, è grosso, è vecchio e pure malato.
Mi dicono che non gli restano neanche sei mesi di vita.
E qualcosa cambia.
Cambia in un attimo, nell'attimo in cui ci guardiamo, mi avvicino e gli parlo con qualche carezza.
Cambia quando lui ne chiede ancora con la zampa.
Ed ecco che capisco.
Capisco di aver ritrovato una parte di me che avevo perso.
Sono di nuovo la bambina che se ne frega della taglia, del colore, dell'età e della promessa di piangere.
Sono di nuovo la bambina che sa ascoltare il cuore.
Il mio, che mi diceva che Balou sapeva parlarmi ed il suo.
Cuore di cane di strada.
E' paradossale e triste l'incomunicabilità tra le persone, soprattutto se pensi che sia impossibile visto che usiamo lo stesso linguaggio: la parola.
Eppure le parole sono fonte di grossi fraintendimenti, possono essere diverse e lontane dal pensiero di chi le pronuncia, diventando anche bugie all'occorrenza.
Come sia possibile che con i cani invece ci sia una comunicazione così profonda, resta un gran mistero, forse quasi una magia.
Come ho detto Balou sapeva parlarmi.
La pancia rasata diceva di ecografie, prelievi di sangue, flebo,giorni di malattia,odore di disinfettante e medicine.
La zampa dolorante invece diceva di dieci anni vissuti per strada, una strada di Roma senza fili d'erba.
Dieci anni con la cuccia in una pompa di benzina sulla Palmiro Togliatti.
Inverni, estati, asfalto, pioggia, botti di capodanno, poi ancora primavera e così via per dieci lunghissimi anni.
Ci sono cani meno fortunati, cani che nascono e muoiono in gabbia e non sanno che prezzo ha la libertà.
Lui in fondo ha conosciuto anche il cielo.
Se tornassi indietro lo risceglierei sempre.
Non per fare una buona azione, ma perchè lo ripeto a costo di sembrare un disco rotto, Balou sapeva parlarmi.
Con me quel 22 febbraio c'era anche Daniele.
Daniele ed io eravamo impegnati in un maldestro tentativo di stare insieme da più di un anno.
Io non ero sicura, avevo tutte le paure del mondo.
Ed ecco che è accaduto qualcosa di straordinario: quando Daniele ci ha visti insieme, zampa nella mano, ha subito capito che Balou era già diventato un membro di quella che pochi mesi dopo sarebbe diventata la nostra famiglia.
Balou ha fiutato prima di me la sensibilità di Daniele, la sua capacità di prendersi cura di chi si ama, di esserci semplicemente in tutti i momenti, proprio come si fa in un vero branco.
E tutte queste cose buone le ha tirate fuori per farmele vedere.
Com'è andata a finire?
Che io e Daniele ci siamo sposati una sera di fine estate in un giardino, con Balou in prima fila e soprattutto grazie a Balou che ci ha fatto diventare "noi".
Sembra una favola o no?Ne ha tutte le caratteristiche: la magia di incontrarsi, l'amore, il lieto fine dopo le sofferenze...e di sofferenze ce ne sono state tante.
Balou era una creatura delicata,un attimo stava bene, un altro di corsa dal veterinario, giorni difficili, che pensavamo fossero gli ultimi, ed altrettanti miracoli.
Chi mi conosce sa che sto faticando non poco a buttare su carta solo un po' di questo tempo vissuto con Balou accanto.
Come si può raccontare la fedeltà assoluta, l'amore nella sua manifestazione più pura, il rispetto, la dignità, la pazienza?Come si può spiegare senza sembrare strana, patetica o chissà cos'altro, il legame, i momenti in cui Balou era buffo come un cucciolo e ci faceva ridere o ci stupiva per quanto era intelligente, o quelli in cui ci faceva commuovere perchè imparava a fidarsi di noi?
Forse non c'è un modo.
Forse avreste dovuto conoscerlo e basta.
Avreste dovuto esserci quando ha visto il mare la prima volta.
Il naso nell'aria a cercare nella memoria un profumo simile.
Se solo avessi avuto meno coraggio mi sarei persa tutto quanto.
Qualche giorno fa Balou si è addormentato tra le mie braccia dopo più del doppio del tempo che speravamo.
Più di un anno.
La mancanza è devastante ed il dolore è tremendo, ma è direttamente proporzionale al buono.
Ed io non sono una matematica.
Balou mi aveva promesso tante lacrime e tanta gioia.
Ha mantenuto entrambe le promesse e ne è valsa la pena.
Ora Balou è un angelo a tutti gli effetti.
Non dubito che lo rivedrò.
Quando sarà mi verrà incontro per primo senza zoppicare, non foss'altro che con 4 zampe e 2 ali si corre di più.
Grazie a tutte le persone che ogni giorno con amore lottano contro mille difficoltà per rendere il canile un luogo solo di passaggio e meno traumatico possibile...
N.
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