Non sapremo mai se Mosè è stato gettato nel fosso o se spaventato dai temporali correndo
al buio è precipitato in quelle acque gelide. In principio Mosè deve aver lottato con tutte le sue forze,
ma il fosso era alto tre metri, era impossibile uscirne e stremato stava andando incontro alla morte.
Si stava lasciando andare al suo triste destino, lo stesso destino che invece in estremis gli ha voluto
offrire una seconda possibilità. Due volontari si trovavano con un cane ospite del canile nella
campagna e improvvisamente Tyson ha iniziato a richiamare la loro attenzione verso il torrente
abbaiando con insistenza. Gigi e Vanessa si avvicinarono, e sentirono "un tuffo al cuore",
nell'acqua c'era un cane magrissimo, inerme, immobile...
a fatica riuscirono a portarlo fuori, presi dall'angoscia di non essere riusciti a salvarlo in tempo.
Con tante speranze lo riscaldarono per riattivare la circolazione, piano piano il battito cardiaco riprese lentamente, se pur fortemente provato e debilitato Mosè era SALVO!! La commozione di tutti fù infinita.
A tutti questo sembrerà un lieto fine straordinario, in un certo senso lo è... ma non ci basta.
Sono passati alcuni mesi e Mosè si è ripreso in forze, ha ritrovato la gioia di vivere e non
vogliamo che sia condannato a vivere in canile per sempre, non è questo il futuro che possiamo
accettare per Mosè, non dopo quello che ha sofferto, vi chiediamo di regalarci un VERO lieto fine.
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- 24/05/2011 16:50 - Ciro
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