L’ennesima emergenza. L’ennesimo caso disperato, capitato proprio davanti ai miei occhi.
Circa 20 giorni fa, ho visto riverso sul ciglio della strada un cane. Era moribondo, a malapena si muoveva, respirava a fatica, completamente bagnato era riverso sotto la pioggia. Provava a muoversi, ad alzarsi, ma inutilmente. Un giro di telefonate per organizzarmi e poi l’ho preso e l’ho portato nella clinica più vicina dove lo hanno immediatamente ricoverato. Le analisi erano completamente sballate, i medici non sapevano da dove iniziare.
Diagnosi: AVVELENAMENTO… probabilmente qualcuno che non voleva più vederlo là dove alcune persone mi hanno detto di averlo visto da due/tre settimane prima. La fortuna è che sono arrivata in tempo: in clinica hanno iniziato immediatamente le terapie farmacologiche in endovena e già dal secondo giorno ha iniziato a stare un pochino meglio.
Ora sono passati molti giorni. Jo, così si chiama, sta meglio. E’ stato dimesso dopo due settimane dalla clinica, ora sta bene. E’ ancora debole e in evidente stato di eccessiva magrezza (il pelo nasconde, ma vi assicuro che è pelle ed ossa), ma sta bene. Sta ancora prendendo antibiotici per i reni, che risultavano compromessi, ma tutti i valori stanno fortunatamente rientrando.
Jo è un cucciolone maschio, di circa 1 anno e mezzo, due al massimo. E’ una taglia grande, docile, sottomesso, impaurito, adatto (come consigliato dai veterinari) anche a famiglie con bimbi piccoli. Va d’accordo con cani maschi e femmine… insomma non ha problemi di incompatibilità con nessuno. Ha solo una gran paura, la sua coda è sempre tra le gambe, le sue orecchie e la sua testa sono sempre basse, e il suo sguardo commuove. Per darvi idea: tra flebo, aghi, prelievo di midollo, trattamenti vari… nessuno mai ha avuto bisogno di tenerlo o mettergli museruola. Lui sta lì, trema, ti guarda fiducioso e terrorizzato. Io il suo sguardo non riesco a toglierlo dalla mente. RISULTATO NEGATIVO ALLA LESMANIA, non ha alcuna malattia infettiva o virus.
Uscito dalla clinica, ho tentato di trovare stalli per lui, ho tentato di trovare adozioni… ho passato tre giorni con lui, insieme a lui, nel tentativo di trovare una soluzione, ma l’unica cosa che son riuscita a trovare è uno squallido box, anzi una gabbia, perché di gabbia si tratta, presso un privato.
E’ l’unico stallo che ho trovato, nessuno mi ha dato disponibilità, sono tutti in emergenza pare, tanti altri avevano un costo che non era compatibile con le mie disponibilità economiche.
Voglio una famiglia per lui, non vorrei, ma voglio. Credo davvero lo meriti. In clinica dopo tre giorni di terapie ha vomitato mozziconi di sigarette e plastica… non voglio più che muoia di fame, non voglio più che lo avvelenino, non voglio sia un randagio abbandonato e dimenticato.
Vi prego aiutatemi. Non potrò per lungo tempo sostenere le spese dello stallo e non voglio rimetterlo in strada. Lui è ancora debole e sottopeso… ed io mi sento così impotente perché sono sola. Tutte le associazioni che ho contattato mi dicono solo e sempre “mandaci una foto” … né un contatto, né una soluzione… persino i canili di Roma, Pomezia, Latina non accettano più altri cani perché tutti in difficoltà.
Jo si trova a Roma, ma sono disposta a portarlo in tutta Italia, per una famiglia che lo adotti con amore.
Ovviamente adottabile previa firma del modulo di adozione e controlli pre – post affido.
Info e adozione: 320.6909419
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AGGIORNAMENTI AL 21 GENNAIO:
Salve,
Vi scrivo per mandarvi aggiornamenti su Jo.
Innanzitutto il mio doveroso Grazie, verso tanti di voi, forse un centinaio che mi hanno chiamato, massaggiato, contattato in questi giorni per offrirmi stalli, pensioni, disponibilità economica o solo per avere notizie di Jo… io non ho parole, sono commossa. Non pensavo davvero di poter arrivare a così tanta gente, non potevo immaginare… Grazie perché tutta la solidarietà ricevuta mi dà tanta di quell’energia per non mollare, grazie.
Dunque… le notizie su Jo purtroppo non sono buone.
Martedì mattina mi ha chiamato il tizio che lo teneva da tre giorni in stallo dicendomi che secondo lui il cane non stava bene. Mi sono precipitata ed ho trovato Jo riverso a terra, che faceva fatica al alzarsi, tutto bagnato della sua stessa pipì. Preso Jo, abbiamo corso al più vicino centro veterinario della zona, dove hanno ripetuto immediatamente le analisi relative ai valori dell’azotemia e della creatinina. I valori sono risultati più alti del normale, sintomo di una insufficienza renale, cosa che avevano già diagnosticato nella clinica dove era stato ricoverato ma che avevano attribuito all’avvelenamento e all’ingerimento di plastica e mozziconi di sigarette, oppure, alla lesmania cui però Jo è risultato i giorni successivi negativo.
Mi hanno mandato in un centro a roma a fare una ecografia renale, cui è risultato che i reni del povero Jo non funzionano bene e sono seriamente compromessi. Mi hanno iniziato a dire che c’erano tutti i presupposti per l’eutanasia… ma a me una diagnosi data in venti minuti non ha convinto o quantomeno ho pensato che non era quello il momento di fermarsi.
Di lì la corsa in un’altra struttura dove Jo ora si trova ricoverato, a Villa Andreina, ad Acilia, in un posto in cui mi hanno indirizzato direttamente dalla sede nazionale dell’ENPA, cui devo loro il mio più sentito Grazie.
In questa struttura ho trovato delle persone, dei medici straordinari. Vista la confusione e la complessità della cosa, hanno preferito iniziare tutto daccapo. L’ecografia ha mostrato effettivamente il danno ai reni, attribuibile forse alla tossicità delle sostanze ingerite, piuttosto che ad una patologia congenita, questo non lo sapremo mai. Hanno ripetuto le analisi e rimesso Jo sotto antibiotici, in endovena. Mi hanno detto che forse non avrebbe superato la notte… Jo era esanime, stremato, debole.
Dalle lastre su porzioni del corpo di Jo si evidenziano sparsi qua e là dei PIOMBINI. Ovvie le conclusioni: JO E’ STATO VITTIMA DI MALTRATTAMENTI, GLI HANNO SPARATO. Ne abbiamo contati 5 o 6, ma la lastre non rappresentano tutto il corpo, è possibile che ce ne siano ancora. Uno di questi è vicino al cuore, uno quasi sul fegato, uno sottopelle… nessuno di questi lo mette in pericolo di vita, anche perché son stati sparati non da distanza ravvicinata e questo si evince dalle immagini, per cui i piombini sono rimasti interi e non appaiono ad effetto “costellazione”.
Non ho dormito una notte intera. Non so dirvi lo sdegno, lo schifo, la rabbia… e quanta voglia in più avessi di regalare a Jo la vita che credo meriti, oggi ancor di più.
Ieri sono tornata in clinica, Jo non solo aveva superato la notte ma sta reagendo benissimo alle cure, anche se purtroppo non c’è da farsi molte illusioni: tutte le cure potrebbero essere vane, dipende solo da come lui risponderà ai farmaci e come reagirà quando i farmaci non gli verranno più somministrati. Tenete presente che è denutrito, è pelle e ossa, il che non giova a suo favore.
Oggi saranno pronte le nuove analisi e sapremo di più.
Vi terrò aggiornati tutti, perché il vostro interesse, seppur di persone che non conosco, mi fa pensare che siamo in tanti a tifare per lui e non mi fa sentire “sola”!!!
Per chi è di Roma ed ha piacere, io vado ogni giorno da lui, nel pomeriggio, per fargli fare una passeggiatina quando ha terminato le flebo, se volete Jo vi aspetta anche solo per una carezza.
Vorrei che vedeste tutti il modo un cui ti guarda, quanto è spaventato, quanta sofferenza c’è in lui in questo momento...
In allegato, alcune foto di Jo che alcuni di voi mi avevano chiesto perchè non avevano ricevuto. Queste sono state scattate il giorno in cui Jo è stato dimesso dalla clinica e sembrava stesse bene.
Un saluto a tutti,
Enrica e Jo
AGGIORNAMENTI AL 26 GENNAIO
Qualche aggiornamento su Jo. Lui è ancora in clinica, ancora sotto flebo e sta reagendo benissimo. I valori delle analisi sono molto buoni, creatinina e azotemia sono leggermente sopra il valore massimo, ma di poco e questo ci lascia ben sperare. I medici lo lasceranno ancora qualche gg in cura e piano piano inizieranno a diminuire i farmaci somministrati in endovena fino a sospenderli. Da qui in poi, il punto interrogativo più grande: si tratterà di vedere se i reni di Jo reagiranno e saranno autonomi oppure se non ce la faranno. Diciamo che fino ad ora Jo sta reagendo molto bene, ma nessuno può garantire che le cose andranno bene anche quando sarà digiuno da farmaci.
In ogni caso, se i suoi reni funzionassero, Jo sarebbe dimesso dalla clinica. Questo potrebbe avvenire già lunedì prossimo, tra una settimana praticamente. I medici mi hanno invitato a pensare ad una sistemazione adatta alle sue condizioni: una persona che se ne occupi, niente stalli o campagne. Il cane deve essere seguito, dovrà avere una alimentazione controllata (mangiando non so ancora cosa) e fare dei controlli periodici, almeno per i primi tempi, fintantoché la situazione non si sarà stabilizzata.
L’esigenza è quindi quella di trovare qualcuno, a Roma o nei dintorni che possa ospitarlo per un breve periodo, un mese, forse due al massimo, così da permettergli di effettuare i controlli necessari presso la stessa struttura dove attualmente è in cura. IO OFFRO TUTTO IL MIO SUPPORTO PER ACCOMPAGNARLO A FARE I CONTROLLI… insomma io non sparisco ecco J . non posso purtroppo tenerlo io, per motivi personali e professionali che non sto qui a dirvi… inutile dirlo che se avessi potuto, dopo tutto il casino che ho fatto per salvarlo e curarlo, l’avrei tenuto io..
Se i controlli in questo lasso di tempo andranno bene e la situazione si manterrà stabile, a quel punto potremmo pensare ad una adozione per lui... e a quel punto sarò io stessa ben felice di accompagnarlo dovunque, in tutta Italia, da chi vorrà prendersene cura con amore!!!
Ricordo che Jo è un cane maschio, simil-maremmano, di circa 2 anni. E’ una taglia grande, docile, sottomesso, impaurito, adatto (come consigliato dai veterinari) anche a famiglie con bimbi piccoli. Va d’accordo con cani maschi e femmine e anche con gatti (ne abbiamo visti spesso nel parchetto della clinica e non se ne cura)… insomma non ha problemi di incompatibilità con nessuno. RISULTATO NEGATIVO ALLA LESMANIA, non ha alcuna malattia infettiva o virus. Ha bisogno di uno stallo, una persona che se ne prenda anche solo momentaneamente cura, che sia nei pressi di Roma, così da permettergli di effettuare controlli periodici, a seguito delle dimissioni dalla clinica . Io mi rendo disponibile ad accompagnarlo, se necessario, non vi lascio soli …
La clinica dove attualmente è ricoverato e dove dovrà fare controlli si trova a Roma, ad Acilia, si chiama Villa Andreina.
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