Arriviamo a Castel del Monte (AQ) alle 11.00 di mattina. Il suggestivo borgo antico, tra i piu’ colpiti dal sisma, è a 1300 mt di altezza e la notte la temperatura scende ancora sotto lo zero. Alziamo gli occhi al campanile che in parte non esiste più: l’ultima campana è crollata poche ore prima del nostro arrivo, con la scossa delle 6.00. Abbiamo deciso di allontanarci da L’Aquila e Sulmona, dove operano già varie Associazioni di volontariato animalista, per occuparci dei cani di Berny, un volontario che da anni raccoglie randagi di cui le strade abruzzesi sono piene da sempre. La sua casa è proprio sotto il campanile. I suoi cani sono sedici, tutte taglie medie. Non escono e non mangiano purtroppo da vari giorni. Berny è costretto a rientrare in casa molto poco per occuparsene, forzando il divieto: tutto il centro storico è transennato, ma certo non può liberarli per strada e - continuando le scosse - teme per la loro vita. Un crollo li seppellirebbe. Ci sono anche molti gatti. Siamo un gruppo composto da sei volontari esperti dell’Associazione Canili Lazio Onlus, due dei quali appartenenti alla protezione civile e a un corpo dell’esercito, partiti equipaggiati, con tre mezzi, un generatore, reti metalliche e quanto necessario, grazie all’aiuto
prestato da alcune associazioni del Nord che hanno contribuito all’acquisto di cibo e materiali: Chi li Ama Ci Segua, Dogwelcome e Mi Fido di Te. La nostra intenzione è costruire un grande recinto dove mettere gli animali in sicurezza. Individuiamo l’area - di proprietà di Berny - in un prato aperto proprio sotto il paese. Mentre lavoriamo, lui libera i cani che vengono rifocillati e giocano intorno a noi. Impieghiamo molte ore ma il recinto è finito: una grande casetta di legno e alcuni teloni offrono riparo provvisorio. Servono adesso altre cucce (dieci dovrebbero arrivare da Dogwelcome già per Pasqua), ciotole, secchi, cibo e tante adozioni, ma almeno i cani e il suo proprietario sono al sicuro. Si è fatto buio: la porta viene montata mentre il sole tramonta. Torniamo alla palestra del paese dove la gente vive in attesa delle tende, dormendo nelle macchine parcheggiate nell’adiacente campo sportivo: è stata allestita la cena. Una grande tavolata intorno alla quale si stringono tutti, uniti. Restituiamo le pale e il rastrello che ci hanno prestato dal campo la mattina. Ci hanno detto di non avere bisogno di generi di conforto: un anziano ci ha offerto del pane. Salutiamo e ripartiamo per Roma: dieci minuti, dopo una fortissima scossa scuote Castel del Monte ma in auto non la sentiamo. Siamo giu’ per i tornanti. Con noi due cagnoline e cinque gatti che ora cercano una casa.
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Fonte e link all'articolo: www.associazionecanililazio.it
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