Primi cambiamenti nella gestione dei canili comunali di Roma. Il 4 Agosto è iniziato l'avvicendamento del personale comunale responsabile da sempre del "benessere" dei cani presenti all'interno del Canile Comunale Cinodromo. La "task force" dell'Ufficio Tutela e Benessere degli Animali del Comune di Roma rappresentata dal gruppo di pronto intervento, già inviato a l'Aquila in occasione del recente terremoto, è stata incaricata di provvedere con effetto immediato alla organizzazione dei nuovi servizi sostitutivi interni al cinodromo a causa del trasferimento del personale comunale. Grazie alla disponibilità dello stesso personale, il suo avvicendamento potrà svolgersi in maniera per così dire "morbida", così che i cani ospitati possano "abituarsi" ai nuovi addetti e questi ultimi possano ben assimilare le metodiche e le problematiche operative.
Ad un anno dall'insediamento della giunta Alemanno, è questo il primo intervento concreto atto a modificare l'organizzazione del lavoro della prima delle quattro strutture di proprietà comunale. La recente nomina di Paolo Giuntarelli a presidente del Bioparco e quella imminente del Direttore, apriranno la via alla riorganizzazione interna delle altre strutture pubbliche.
INTERVISTA AL DOTT. ARGIOLAS
Quale sarà il suo ruolo in questo nuovo progetto?
Il dir. Dell'UTBA dott. Bruno Cignini, ha chiesto al nostro gruppo di pronto intervento di impegnarci in una attività un po' differente da quelle alla quali siamo abituati e cioè di occuparci della gestione ordinaria di un canile di ben 250 ospiti. Ritengo che le esigenze di tempestività, il mese di Agosto e purtroppo le tensioni presenti ancora oggi fra varie associazioni animaliste sui temi riguardanti la gestione dei canili, abbiano obbligato l'Amministrazione ad una scelta alternativa che avesse una valenza altamente tecnica ed implementabile in una prospettiva futura, quasi fosse un test generale. Insieme all'Amministrazione, abbiamo verificato nei giorni scorsi l'esistenza delle condizioni indispensabili per l'effettuazione di un lavoro qualitativamente apprezzabile che permettesse una immediata gestione del quotidiano. La nostra metodica operativa, sarà quella di un inserimento "morbido" all'interno del canile del cinodromo, che è a tutti gli effetti una struttura storica romana, senza stravolgere il "consolidato". Con ciò voglio dire che andremo a correggere le eventuali criticità che riscontreremo, senza l'intenzione di modificare la struttura gestionale di base. A tal proposito abbiamo ritenuto indispensabile l'affiancamento del personale comunale che dovrà essere sostituito con personale tecnico, al fine di ottenere un passaggio delle consegne il più approfondito possibile e con l'intento di causare un basso livello di stress negli animali, che saranno gradualmente abituati alla presenza dei nuovi addetti. Venendo così alla sua domanda, il mio ruolo in tutto questo sarà quello, di "supervisore gestionale" e responsabile di progetto/sviluppo di un eventuale nuovo modello organizzativo, all'interno dell'associazione l'Impronta.
Sono notizia delle cronache capitoline di questi giorni, le discussioni sulla gestione dei canili che hanno visto protagoniste alcune associazioni animaliste, con posizioni spesso contrapposte. A tal proposito cosa ne pensa dei veri e propri scontri avvenuti presso il Canile comunale della Muratella fra animalisti di diverse associazioni?
I rapporti fra associazioni animaliste sono in alcuni casi e su alcune tematiche, non privi di tensioni. Tuttavia, quasi sempre tutto si risolve nei limiti della normale dialettica, ora si sta travalicando il normale civile confronto fra diverse opionioni: alcuni ritengono di essere nel giusto nel nome di una "identita" storica, altri si sentono accusati personalmente, altri ancora si sentono "assediati" da chissà quali forze oscure, e così via.... La mia precedente esperienza professionale si è formata nel cosiddetto "terzo settore sociale" e lì, ho imparato che la forza del volontariato sta nella capacità di esprimere idee, opinioni magari anche diverse fra di loro ma che trovano una sintesi nella certezza che non esistono persone od associazioni di "serie A e serie B". In questo clima fatto di chiaroscuri una speranza la offrono quelle associazioni animaliste e non, che pur con pochissime risorse sviluppano la loro "funzione" nel territorio impegnandosi silenziosamente. Fra queste vorrei ricordare "Code Felici" che ha ricostruito tutte le infrastrutture che "l'alluvione" dello scorso autunno aveva distrutto procurando anche la morte di sei cani, per non parlare poi del centro recupero della LIPU che è diventato una vera e propria istituzione per i cittadini romani. Senza voler entrare nel merito ritengo comunque sia giunto il momento che le associazioni animaliste, almeno alcune di esse, si occupino esclusivamente degli animali, lasciando gli aspetti economici, politici e di potere a chi è deputato a farlo. Per quanto mi riguarda ricoprendo io un ruolo tecnico non posso che disinteressarmi di ciò che non compete al mio ruolo; pertanto il mio scopo è quello di raggiungere l'obiettivo che mi è stato assegnato dall'Amministazione.
Come intende rapportarsi nei confronti delle associazioni animaliste?
Da sempre ho l'abitudine di valutare le persone con le quali mi raffronto, per ciò che fanno concretamente e non per quello che dicono di fare, dal "terzo settore sociale" vorrei "importare" il concetto che si è autorevoli esclusivamente se si lavora seriamente e con rispetto per tutti. La cosa peggiore che si possa fare è quella di confondere l'autorevolezza con l'autoreferenza e perdere inevitabilmente il senso della misura nelle cose che si fanno. Spero che possa essere riconosciuta la professionalità che abbiamo dimostrato nel passato con l'associazione l'Impronta e di poter ricevere consigli e suggerimenti da tutti, in questa nuova sfida professionale. Quello che non verrà accettato viceversa sarà il preconcetto e qualsiasi atteggiamento fazioso e gratuito magari finalizzato a continuare ad alimentare un clima di sospetto e conflitto.
Ci può dare una anticipazione su cosa accadrà al cinodromo?
E' ancora presto per dire cosa si farà, abbiamo cominciato con il verificare il "modello organizzativo interno", a questo proposito stiamo pensando di sperimentare la possibilità di applicare alcune ipotesi di lavoro relative all'"impiego" del volontariato non necessariamente animalista e non necessariamente organizzato, per allargare la platea di quanti vogliano impegnarsi attivamente e concretamente al "benessere degli animali". Per prima cosa il principio di base sarà la piena fruibilità ed accessibilità di una struttura pubblica e al servizio dei cittadini: essa dovrà essere realmente accessibile a chiunque intenda visitarla per adottare un cane, o semplicemente per vedere i cani ospitati. Gli unici vincoli saranno espressi dagli orari previsti e da quelli relativi alla sicurezza del personale in servizio, retribuito e volontario oltre che alla sicurezza dei visitatori. Purtroppo abbiamo la necessità, vorrei dire quasi la priorità di adattare una struttura oramai "datata e di servizio" alle esigenze di una mutata coscienza ambientalista dove oramai si parla anche di zooantropologia. Un'altra novità sarà rappresentata dal fatto che l'associazione l'Impronta, al contrario di quello che avveniva in passato, non chiederà nessuna iscrizione ai volontari che decideranno di prestare servizio presso il cinodromo. Il nostro obiettivo è quello di realizzare un modello moderno ed "aperto" dove ad esempio, le associazioni di volontari organizzati che vorranno condividere il nostro percorso dovranno indossare le magliette identificative della loro struttura, per "gli altri" utilizzeremo una maglietta per così dire "neutra". Nel futuro magari potremmo anche arrivare ad immaginare, per alcune funzioni, un modello condiviso di "cogestione orizzontale". In ogni caso, per ogni attività, procederemo con attenzione e rigore.
Buon lavoro con l'augurio di dare una "buona impronta" al canile
Grazie! ma con l'impegno di rivederci presto per raccontarle come sta andando questa sfida.
Fonte: 6zampe.it
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