In pochi giorni 3850 trappole disarmate - ringraziamento per l'attività della Legione Carabinieri Sardegna.
di redazione | 10 gennaio 2013
GEAPRESS – Si è conclusa la seconda fase del campo del CABS (Committe Against Bird Slaughter) contro l'uccellagione nelle province di Cagliari e Carbonia Iglesias. Vi hanno preso parte venti volontari provenienti da ogni parte d'Italia.Nel corso del campo sono stati individuati e distrutti otto sentieri attrezzati per la cattura di uccelli con lacci di terra e nella parte aerea della vegetazione. Ben 3580 lacci-cappio in crine di cavallo o nylon. Diciannove, invece, gli uccelli trovati morti. Significativo il caso del sentiero lungo mezzo chilometro ed interamente armato con tremende trappole per cinghiali. I volontari del CABS lo hanno distrutto eliminando i 191 lacci-cappio metallici. Altri trentuno, sono stati invece rimossi in altri sentieri dove sono state anche trovate due trappole per gatto selvatico.
Numerosi le richieste di intervento avanzate ai Carabinieri. Al Comando di Capoterra è stata ad esempio presentata una denuncia per attività di uccellagione nei confronti di un uccellatore ripreso con telecamera nascosta. L'uomo è stato colto in flagranza mentre svolgeva l'attività illegale. Sempre ai Carabinieri è stata inoltrata una integrazione ad una precedente denuncia relativa all'identificazione di un secondo uccellatore. Anch'esso era stato filmato nel mese di novembre, ma la sua identità era allora ignota. Contro di lui sono stati contestati i reati di uccellagione, caccia in area protetta e maltrattamento di animali.
Nel complesso, affermano dal CABS, dal mese di novembre ad oggi, sono sei gli uccellatori cagliaritani filmati con telecamere e tre le richieste di "foglio di via" avanzate al Questore. Riguardano in tutti i casi bracconieri residenti nel Comune di Capoterra ed operanti in quello di Assemini.
"Anche se le particolari condizioni meteo hanno sfavorito la presenza dell'avifauna e di conseguenza di chi la cattura – hanno riferito i responsabili del CABS - i nostri dati confermano come la Sardegna meridionale rappresenti ancora una delle zone italiane a maggior rischio per gli uccelli migratori". Secondo il CABS l'azione repressiva messa in campo dalla Regione Sardegna contro l'uccellagione ed il bracconaggio, sarebbe insufficiente. Valga per esempio, dicono sempre i protezionisti, l'assenza dei provvedimenti nei confronti di chi vende e/o somministra uccelli illegalmente catturati.
Il CABS ringrazia la Legione Carabinieri Sardegna per il sostegno fornito alla propria attività anti bracconaggio. Tra poco meno di un mese, avrà inizio una terza fase dei campi sempre dedicata alla repressione dell'uccellagione nel Sud Sardegna.
Fonte: www.geapress.org
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