LA PREGHIERA DELL'AGNELLO , poesia di Monsignor Canciani
"Signore, sono un piccolo agnello, nato da un sogno della Tua creazione. A noi agnelli, per breve tempo ci è dato di brucare, sulle colline, l'erba madida di rugiada e scaldata dai primi raggi del sole.
C'è chi crede di poter festeggiare la Tua Pasqua vittoriosa con la nostra morte, una morte lunga, crudele. Assieme ad altri agnelli resterò appeso, da vivo, perché la mia carne sia più bianca, in attesa che l'ultima goccia di sangue esca dalle mie vene tra immense sofferenze.
Con la sensibilità allo spasimo e gli occhi lacrimanti, guarderò a Te, che hai voluto essere chiamato Agnello di Dio.
Per questa Tua partecipazione al mio dolore, fa che possa almeno vivere assieme ai miei amici in quel soggiorno felice che è il Tuo paradiso, per specchiarmi per sempre nella limpidezza del Tuo amore eterno. Amen".
Una poesia di Monsignor Mario Canciani in memoria dell'ingiusto ed inutile sacrificio di tante vite innocenti.
(Fonte www.cattolicivegetariani.it)
Mario Canciani (Roma, 18 gennaio 1928 – Roma, 20 ottobre 2007) è stato un presbitero, biblista e scrittore italiano.
Fu noto per il suo impegno verso i poveri, i carcerati e gli ammalati, oltre che per le sue teorie a sostegno dei diritti degli animali.
(...)
Studiò la simbologia dell'asino nel cristianesimo antico – dimostrando che si trattava non di un simbolo negativo, bensì positivo – e ne ricevette apprezzamenti da diverse università estere.[7]
Era vegetariano e permetteva ai propri fedeli di introdurre in chiesa animali domestici come cani e uccellini, ai quali poteva essere impartita la benedizione. Nel libro Ultima cena dagli esseni avallò la tesi storica secondo cui Gesù – celebrando la pasqua con il calendario esseno – non avesse voluto cibarsi della carne di agnello, sacrificandosi egli stesso come Agnello al posto di ogni altro innocente. Per queste ragioni, Canciani esortava i fedeli a non mangiare l'agnello a Pasqua; a questo proposito, dichiarò in un'intervista:
« Cristo era vegetariano e tutti i fedeli dovrebbero imitarlo. Nei giorni scorsi, in chiesa ho invitato i miei parrocchiani ad astenersi dal consumare la carne di agnello. Lo ripeto: e' inutile che noi pronunciamo, durante la messa, l'Agnus Dei e poi subito dopo corriamo a mangiarlo. Ci vorrebbe maggiore coerenza, maggiore rispetto. (...)»
Nel libro Nell'arca di Noè: religioni e animali (Il Carroccio, 1990) argomentò la tesi secondo cui anche gli animali hanno un'anima. Dichiarò più volte che «anche per gli animali c'è posto in paradiso» e, nonostante le critiche rivoltegli da alcuni ecclesiastici tradizionalisti, poté sempre contare sulla particolare simpatia di Paolo VI e su quella degli altri papi. (...)
Fonte Wikipedia
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