
Per questo è nato - da poco - il movimento di opinione "Stop al consumo di territorio". Per avviare una mobilitazione sul tema ha presentato un manifesto da sottoscrivere, con cui si chiede di bloccare "il consumo di suolo", e che "si costruisca esclusivamente su aree già urbanizzate", richiedendo "una moratoria generale ai piani regolatori e delle lottizzazioni, in attesa che ciascun Comune faccia una precisa mappatura di case sfitte e capannoni vuoti". Ma l'obiettivo finale è quello di creare una sola piattaforma nazionale - per fare opinione - dove si confrontino gli esponenti delle diverse battaglie locali - i piani urbanistici sono di competenza dei comuni.
La piattaforma potrebbe diventare anche un'occasione di scambio di buone pratiche. Prendiamo l'esempio di Cassinetta di Lugagnano - in provincia di Milano, (che ha tra l'altro una propria pagina su facebook ). E' la prima città italiano con un Piano Regolatore a crescita zero. Ovviamente si tratta di rinunciare agli oneri di urbanizzazione - a Cassinetta si trattava di 100.000 euro su un bilancio totale di 2 milioni -, che è necessario compensare con capacità progettuali, ricerca di sponsor, o aumenti nelle tasse locali.
Fonte e link all'articolo: eco|blog.it
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